Guida Slow Food 2020, le otto chiocciole calabresi

La Guida alle Osterie d’Italia di Slow Food, in libreria da domani 17 settembre, è un punto di riferimento per gli appassionati del genere, un vero e proprio “must” per chi ama un’ottima cucina ma soprattutto ama i luoghi in cui si sta bene, dove si mantengono la qualità e la tradizione della cucina italiana. Quest’anno la guida è arrivata alla 30esima edizione, e si è appena conclusa, al Teatro Strehler di Milano, la sua presentazione. Sono 268 le chiocciole dell’edizione 2020, il massimo riconoscimento che per chi ama l’osteria o chi la gestisce equivale alle stelle della guida Michelin. Certifica la qualità dei prodotti e la validità della cantina, il rispetto delle tipicità e la qualità della cucina.

Sono otto le osterie calabresi insignite di questo riconoscimento. In provincia di Catanzaro troviamo la Pecora Nera di Albi, che ha vinto anche il Premio Dispensa, un riconoscimento per la sapiente selezione e scelta delle materie prime che il territorio circostante offre. Alla Pecora Nera ogni prodotto presente nel piatto ha un proprio nome e rende il locale uno dei migliori indirizzi presenti nella guida. Sempre in provincia di Catanzaro troviamo Il Vecchio Castagno di Serrastretta e Calabrialcubo di Nocera Terinese. Nella provincia di Cosenza la chiocciola è stata assegnata alla Tana del Ghiro di San Sosti, mentre a Crotone, il prestigioso riconoscimento è andato a La Taverna dei Briganti di Cotronei.
A Reggio Calabria, sono tre le osterie premiate, Il Tipico Calabrese di Cardeto, il Ritrovo dei Picari di Grotteria e La Collinetta di Martone.

I collaboratori della Guida in Calabria sono Emanuela Alvaro, Alberto Carpino, Michelangelo D’Ambrosio, Alessandra Molinaro, Domenico Mondella, Francesca Panebianco, Angela Sposato e Pierluigi Tavella, mentre Nicola Fiorita è il coordinatore regionale.